Valutazione Giovanni Omiccioli
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Biografia
Giovanni Omiccioli, nato a Roma il 25 febbraio 1901 e ivi scomparso il 1º marzo 1975, è stato uno dei più rappresentativi pittori della Scuola Romana. La sua arte, profondamente legata al territorio e alla cultura romana, lo ha reso simbolo della pittura di Via Margutta, frequentata da artisti, intellettuali e artigiani. Omiccioli, autodidatta e figlio di una numerosa famiglia, ha iniziato la sua attività pittorica nel 1934, distinguendosi per la rappresentazione di paesaggi romani, scene di vita quotidiana e dinamiche partite di calcio, che lo hanno reso particolarmente amato dalla gente comune. La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1937 alla Galleria Apollo di Roma, dove ha presentato tre opere alla IV Mostra del Sindacato Fascista di Belle Arti.
Nel corso degli anni, Omiccioli ha collaborato con grandi nomi della Scuola Romana come Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Scipione e Raffaele Frumenti. Ha frequentato l’Osteria Fratelli Menghi, punto di ritrovo per artisti e intellettuali tra gli anni ’40 e ’70, e si è distinto anche per il suo impegno politico: nel 1945, subito dopo la Liberazione, ha realizzato insieme a Mafai, Guttuso e Afro la prima testata de L’Unità. Tra il 1941 e il 1945 ha realizzato la serie espressionista degli Orti, e successivamente ha dipinto il ciclo delle Periferie, focalizzandosi sui quartieri romani e sui loro abitanti. Negli anni ’50 ha viaggiato in Italia e all’estero, tra Vercelli, Svizzera, Germania e Paesi Bassi, alla ricerca di nuove ispirazioni.
Omiccioli ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, ottenendo riconoscimenti come il Premio Marzotto nel 1953. La sua produzione, caratterizzata da uno stile nitido e attento al dettaglio, spazia tra paesaggi, nature morte, scene di vita popolare e ritratti, mostrando influenze postimpressioniste e fauves.
Nel corso degli anni, Omiccioli ha collaborato con grandi nomi della Scuola Romana come Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Scipione e Raffaele Frumenti. Ha frequentato l’Osteria Fratelli Menghi, punto di ritrovo per artisti e intellettuali tra gli anni ’40 e ’70, e si è distinto anche per il suo impegno politico: nel 1945, subito dopo la Liberazione, ha realizzato insieme a Mafai, Guttuso e Afro la prima testata de L’Unità. Tra il 1941 e il 1945 ha realizzato la serie espressionista degli Orti, e successivamente ha dipinto il ciclo delle Periferie, focalizzandosi sui quartieri romani e sui loro abitanti. Negli anni ’50 ha viaggiato in Italia e all’estero, tra Vercelli, Svizzera, Germania e Paesi Bassi, alla ricerca di nuove ispirazioni.
Omiccioli ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, ottenendo riconoscimenti come il Premio Marzotto nel 1953. La sua produzione, caratterizzata da uno stile nitido e attento al dettaglio, spazia tra paesaggi, nature morte, scene di vita popolare e ritratti, mostrando influenze postimpressioniste e fauves.