Valutazione Massimo Campigli
Possiedi un'opera di Massimo Campigli da vendere? Richiedi una stima gratuita e confidenziale.Colasanti Casa d'Aste può assisterti attraverso l'intero processo di vendita all'asta dei beni in tuo possesso, per valorizzarli al massimo.
Biografia
Massimo Campigli, pseudonimo di Max Ihlenfeld, nacque a Berlino il 4 luglio 1895 e morì a Saint-Tropez il 31 maggio 1971. Cresciuto in Italia fin dall'infanzia, si trasferì a Firenze con la nonna e la zia, ignorando fino all'adolescenza la vera identità materna. Nel 1909 si spostò a Milano, dove entrò in contatto con il movimento futurista e con artisti come Carrà e Boccioni. Dopo aver chiesto la cittadinanza italiana e aver adottato il nome d'arte Massimo Campigli, partecipò alla Prima Guerra Mondiale, venendo fatto prigioniero e tornando a Milano nel 1917. Nel 1919 iniziò a lavorare come corrispondente per il "Corriere della Sera" a Parigi, dove conobbe Picasso e decise di dedicarsi alla pittura, influenzato dal cubismo e dalle arti antiche, in particolare egizia, etrusca e mediterranea.
La sua prima mostra personale si tenne nel 1923 a Roma, e nel 1929 a Parigi. Campigli fu parte del gruppo "Sette italiani di Parigi" e si distinse per uno stile che coniugava rigida geometrizzazione delle figure con suggestioni dall'arte primitiva e antica. Negli anni Trenta realizzò importanti affreschi, tra cui quelli per il Palazzo di Giustizia di Milano e per la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Durante la Seconda Guerra Mondiale visse tra Venezia e Milano.
Dopo il conflitto, Campigli si trasferì definitivamente a Parigi, dove consolidò la sua fama internazionale con esposizioni in importanti gallerie e musei, tra cui il MoMA di New York. Partecipò a numerose Biennali di Venezia, ottenendo anche una sala personale nel 1962. La sua opera è caratterizzata da un linguaggio figurativo che richiama le antiche civiltà, con un forte senso di classicità e modernità insieme.
La sua prima mostra personale si tenne nel 1923 a Roma, e nel 1929 a Parigi. Campigli fu parte del gruppo "Sette italiani di Parigi" e si distinse per uno stile che coniugava rigida geometrizzazione delle figure con suggestioni dall'arte primitiva e antica. Negli anni Trenta realizzò importanti affreschi, tra cui quelli per il Palazzo di Giustizia di Milano e per la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Durante la Seconda Guerra Mondiale visse tra Venezia e Milano.
Dopo il conflitto, Campigli si trasferì definitivamente a Parigi, dove consolidò la sua fama internazionale con esposizioni in importanti gallerie e musei, tra cui il MoMA di New York. Partecipò a numerose Biennali di Venezia, ottenendo anche una sala personale nel 1962. La sua opera è caratterizzata da un linguaggio figurativo che richiama le antiche civiltà, con un forte senso di classicità e modernità insieme.