Valutazione Alberto Ziveri
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Biografia
Alberto Ziveri (Roma, 1908 – 1990) è stato uno dei più significativi pittori italiani del Novecento, noto per il suo realismo narrativo e per la sua appartenenza alla Scuola Romana. Nato a Roma, Ziveri frequentò il Liceo Artistico e la scuola serale di Arti Ornamentali del San Giacomo, dove iniziò a sviluppare il suo talento artistico. La sua prima mostra personale risale al 1933, presso la Galleria Sabatello di Via del Babuino, e già nel 1936 partecipò alla Biennale di Venezia, confermandosi come una delle figure emergenti della scena artistica italiana.
Ziveri si distinse per la sua poetica realista, caratterizzata da un uso sapiente del chiaroscuro in stile settecentesco e da una profonda attenzione ai paesaggi urbani e alle scene di vita quotidiana. Le sue opere, come la serie dei Notturni e delle Fermate di tram, riflettono una visione poetica della realtà, lontana da astrazioni e polemiche politiche. Nel corso degli anni, la sua ricerca artistica si arricchì di una dimensione spirituale e plastica, influenzata anche dalla lezione di maestri come Piero della Francesca. Tra le opere più celebri si ricordano Composizione (1933), Postribolo (1945), La rissa (1938) e numerosi dipinti a olio e acquerello come Maiali (1938) e Pollivendole (1938).
Alberto Ziveri partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la III Quadriennale di Roma nel 1939 e la XXVIII Biennale di Venezia nel 1956, dove gli fu dedicata una sala personale. Nel 1959 fu incluso nella mostra Sguardo alla giovane scuola romana dal 1930 al 1945, organizzata in occasione della VIII Quadriennale di Roma. La sua attività espositiva si estese anche all’estero, con partecipazioni a mostre itineranti negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Ziveri rimase attivo fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1990, lasciando un’eredità artistica di grande valore per la storia della pittura italiana del XX secolo.
Ziveri si distinse per la sua poetica realista, caratterizzata da un uso sapiente del chiaroscuro in stile settecentesco e da una profonda attenzione ai paesaggi urbani e alle scene di vita quotidiana. Le sue opere, come la serie dei Notturni e delle Fermate di tram, riflettono una visione poetica della realtà, lontana da astrazioni e polemiche politiche. Nel corso degli anni, la sua ricerca artistica si arricchì di una dimensione spirituale e plastica, influenzata anche dalla lezione di maestri come Piero della Francesca. Tra le opere più celebri si ricordano Composizione (1933), Postribolo (1945), La rissa (1938) e numerosi dipinti a olio e acquerello come Maiali (1938) e Pollivendole (1938).
Alberto Ziveri partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la III Quadriennale di Roma nel 1939 e la XXVIII Biennale di Venezia nel 1956, dove gli fu dedicata una sala personale. Nel 1959 fu incluso nella mostra Sguardo alla giovane scuola romana dal 1930 al 1945, organizzata in occasione della VIII Quadriennale di Roma. La sua attività espositiva si estese anche all’estero, con partecipazioni a mostre itineranti negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Ziveri rimase attivo fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1990, lasciando un’eredità artistica di grande valore per la storia della pittura italiana del XX secolo.