Valutazione Fausto Pirandello
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Biografia
Fausto Pirandello, nato a Roma il 17 giugno 1899 e deceduto nella stessa città il 30 novembre 1975, è stato uno dei più importanti pittori italiani del Novecento. Figlio del celebre drammaturgo Luigi Pirandello e di Maria Antonietta Portolano, Fausto cresce in un ambiente ricco di stimoli artistici e letterari, che lo orienta fin da giovane verso la pittura. Dopo aver interrotto gli studi classici a causa della chiamata alle armi nel 1917, si dedica con passione all’arte, seguendo dapprima lo studio della scultura con Sigismondo Lipinski e poi approfondendo la pittura alla Libera Scuola di Nudo dell’Accademia di Roma sotto la guida di Felice Carena.
Fausto Pirandello esordisce nel 1925 alla III Biennale Romana con l’opera “Bagnanti”, tema che riprenderà per tutta la sua carriera, e l’anno successivo partecipa alla Biennale di Venezia. Nel 1927 si trasferisce a Parigi, dove ha modo di studiare le opere di Cézanne, dei Cubisti e di artisti come Picasso, De Chirico e Severini, entrando in contatto con il gruppo degli “Italiens de Paris”. Il soggiorno parigino segna profondamente la sua ricerca artistica, arricchendola di nuovi linguaggi e influenze.
La sua pittura si distingue per un realismo del quotidiano, spesso orientato verso aspetti crudi e impietosi della realtà, espressi attraverso una materia pittorica densa e scabra. Lo stile di Pirandello spazia dal cubismo al tonalismo, fino a forme realistico-espressioniste, con una visione intellettualistica che trasforma il dato naturalistico in un realismo magico dal sapore arcaizzante e metafisico. Fausto Pirandello è considerato uno dei rappresentanti della Scuola romana, ma si distingue per la sua originalità e per la ricerca solitaria. Nel 1963-64 espone alla mostra “Peintures italiennes d’aujourd’hui” in Medio Oriente e Nord Africa. Muore a Roma nel 1975, lasciando un’eredità artistica di grande valore, testimone di un’indagine psicologica e indagatrice che riflette lo spirito del padre Luigi Pirandello.
Fausto Pirandello esordisce nel 1925 alla III Biennale Romana con l’opera “Bagnanti”, tema che riprenderà per tutta la sua carriera, e l’anno successivo partecipa alla Biennale di Venezia. Nel 1927 si trasferisce a Parigi, dove ha modo di studiare le opere di Cézanne, dei Cubisti e di artisti come Picasso, De Chirico e Severini, entrando in contatto con il gruppo degli “Italiens de Paris”. Il soggiorno parigino segna profondamente la sua ricerca artistica, arricchendola di nuovi linguaggi e influenze.
La sua pittura si distingue per un realismo del quotidiano, spesso orientato verso aspetti crudi e impietosi della realtà, espressi attraverso una materia pittorica densa e scabra. Lo stile di Pirandello spazia dal cubismo al tonalismo, fino a forme realistico-espressioniste, con una visione intellettualistica che trasforma il dato naturalistico in un realismo magico dal sapore arcaizzante e metafisico. Fausto Pirandello è considerato uno dei rappresentanti della Scuola romana, ma si distingue per la sua originalità e per la ricerca solitaria. Nel 1963-64 espone alla mostra “Peintures italiennes d’aujourd’hui” in Medio Oriente e Nord Africa. Muore a Roma nel 1975, lasciando un’eredità artistica di grande valore, testimone di un’indagine psicologica e indagatrice che riflette lo spirito del padre Luigi Pirandello.