Valutazione Esodo Pratelli
Possiedi un'opera di Esodo Pratelli da vendere? Richiedi una stima gratuita e confidenziale.Colasanti Casa d'Aste può assisterti attraverso l'intero processo di vendita all'asta dei beni in tuo possesso, per valorizzarli al massimo.
Biografia
Esodo Pratelli, nato l’8 febbraio 1892 a Lugo di Romagna, è stato un pittore, scenografo e regista italiano tra i protagonisti del Novecento artistico. Formatosi inizialmente alla Scuola di Disegno e Plastica di Lugo, si trasferisce poi a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di via Ripetta, entrando in contatto con figure di spicco come Giacomo Balla e Mario Sironi. Dopo un primo approccio simbolista, aderisce al Futurismo tra il 1913 e il 1914, durante un soggiorno a Parigi, collaborando anche alla realizzazione di scenografie e costumi per opere teatrali di ispirazione futurista, come L’Aviatore Dro del cugino Balilla Pratella. Richiamato alle armi durante la Prima Guerra Mondiale, viene congedato nel 1919 e si stabilisce a Milano, città in cui tiene la sua prima mostra personale nel 1922. Negli anni Venti, Pratelli ricopre incarichi di rilievo nel mondo dell’arte applicata: è nominato segretario del Sindacato Fascista Belle Arti di Milano e della Lombardia, dirige la Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria del Castello Sforzesco dal 1924 al 1934 e partecipa attivamente alla nascita della Corporazione delle Arti Plastiche. Aderisce al movimento Novecento Italiano, venendo incluso da Margherita Sarfatti tra le giovani forze del gruppo, e prende parte alle principali esposizioni nazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Alla fine degli anni Trenta, Pratelli si avvicina al cinema come sceneggiatore e regista, realizzando pellicole come Pia de’ Tolomei, Se non son matti non li vogliamo e A che servono questi quattrini? con Eduardo e Peppino De Filippo. Diventa dirigente a Cinecittà, al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla Commissione di censura cinematografica. Dopo la guerra, torna alla pittura con uno stile più essenziale, come testimonia l’opera La scatola delle cose dimenticate del 1967. Muore a Milano il 4 gennaio 1983, lasciando un’eredità artistica eclettica, oggi custodita in musei, gallerie e collezioni pubbliche e private.