Lotto N. 89
Pietro Barucci
Roma 1845 - 1917
Dimensioni:
60x120 cm."Scena di mercato campestra con pastori, animali e carri", olio su tela, firmato in basso a destra, entro cornice
Pietro Barucci fu uno dei più apprezzati pittori italiani del secondo Ottocento, noto per la sua intensa attività nel genere del paesaggio rurale e della scena popolare. Nato a Roma nel 1845, si formò all’Accademia di San Luca, dove entrò in contatto con l’ambiente pittorico naturalista e con la tradizione della scuola romana. Sin dagli esordi, mostrò una spiccata sensibilità per la resa del vero, concentrandosi sulla campagna laziale e sulla vita quotidiana delle classi contadine. L'opera di Barucci si distingue per la fusione tra paesaggio e figura, rappresentati con grande vivacità narrativa e cura dei dettagli. Le sue tele spesso raffigurano mercati rurali, greggi, contadini al lavoro, feste popolari e momenti di vita agreste, con composizioni ampie e animate, immerse in una luce calda e avvolgente. Il suo stile, legato al verismo pittorico, si avvicina per temi e impostazione alla Scuola di Posillipo e ai macchiaioli toscani, pur mantenendo una voce autonoma e profondamente legata al territorio romano. Espose regolarmente alle principali rassegne italiane, tra cui le Esposizioni Nazionali e le Promotrici, riscuotendo un ampio successo tra il pubblico e i collezionisti dell’epoca. Le sue opere sono oggi presenti in collezioni pubbliche e private, considerate preziose testimonianze del mondo rurale italiano a cavallo tra XIX e XX secolo. Barucci morì a Roma nel 1917, lasciando un corpus ampio e coerente che ne fa uno degli ultimi e più poetici interpreti della pittura naturalista italiana di fine secolo.
Pietro Barucci fu uno dei più apprezzati pittori italiani del secondo Ottocento, noto per la sua intensa attività nel genere del paesaggio rurale e della scena popolare. Nato a Roma nel 1845, si formò all’Accademia di San Luca, dove entrò in contatto con l’ambiente pittorico naturalista e con la tradizione della scuola romana. Sin dagli esordi, mostrò una spiccata sensibilità per la resa del vero, concentrandosi sulla campagna laziale e sulla vita quotidiana delle classi contadine. L'opera di Barucci si distingue per la fusione tra paesaggio e figura, rappresentati con grande vivacità narrativa e cura dei dettagli. Le sue tele spesso raffigurano mercati rurali, greggi, contadini al lavoro, feste popolari e momenti di vita agreste, con composizioni ampie e animate, immerse in una luce calda e avvolgente. Il suo stile, legato al verismo pittorico, si avvicina per temi e impostazione alla Scuola di Posillipo e ai macchiaioli toscani, pur mantenendo una voce autonoma e profondamente legata al territorio romano. Espose regolarmente alle principali rassegne italiane, tra cui le Esposizioni Nazionali e le Promotrici, riscuotendo un ampio successo tra il pubblico e i collezionisti dell’epoca. Le sue opere sono oggi presenti in collezioni pubbliche e private, considerate preziose testimonianze del mondo rurale italiano a cavallo tra XIX e XX secolo. Barucci morì a Roma nel 1917, lasciando un corpus ampio e coerente che ne fa uno degli ultimi e più poetici interpreti della pittura naturalista italiana di fine secolo.
€ 3.000 / 5.000
Stima