Giuseppe Uncini

Giuseppe Uncini, nato a Fabriano nel 1929 e scomparso a Trevi nel 2008, è stato uno dei più importanti scultori e pittori italiani del secondo Novecento, noto soprattutto per le sue opere in ferro e cemento. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Urbino, si trasferisce a Roma nel 1953, dove inizia a farsi conoscere nel panorama artistico nazionale. La sua partecipazione alla Quadriennale di Roma a partire dal 1955 segna l’inizio di una carriera ricca di esposizioni e riconoscimenti. Nel 1958 realizza il celebre 'Primocementoarmato', una tavoletta di cemento grezzo rinforzato da rete e ferri, che inaugura la sua sperimentazione con materiali industriali e la ricerca di un linguaggio artistico fortemente costruttivo e geometrico. Negli anni successivi, Uncini approfondisce il rapporto tra materia e spazio, dando vita alle serie dei 'ferrocementi' e delle 'strutturaespazio'. Nel 1962 fonda, insieme a Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace e Pasquale Santoro, il Gruppo Uno, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo sociale dell’arte. La sua produzione si distingue per l’uso innovativo di cemento, ferro e rete metallica, che lasciano intravedere la struttura portante delle opere, sottolineando il principio architettonico e costruttivo. Uncini espone in importanti gallerie italiane e internazionali, partecipa a sei edizioni della Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia. Tra i riconoscimenti ricevuti, spiccano il Premio Spoleto nel 1962 e il Premio Feltrinelli per la Scultura dall’Accademia dei Lincei nel 1988. La sua arte, caratterizzata da un equilibrio tra forze contrapposte e da una continua ricerca materica, rimane un punto di riferimento fondamentale per la scultura italiana contemporanea.