Valutazione Alfio Castelli
Possiedi un'opera di Alfio Castelli da vendere? Richiedi una stima gratuita e confidenziale.Colasanti Casa d'Aste può assisterti attraverso l'intero processo di vendita all'asta dei beni in tuo possesso, per valorizzarli al massimo.
Biografia
Alfio Castelli, nato a Senigallia il 20 settembre 1917 e scomparso a Roma il 19 dicembre 1992, è stato uno dei più significativi scultori italiani del Novecento. La sua formazione artistica inizia a Firenze, dove frequenta l’Istituto di Belle Arti sotto la guida di Libero Andreotti, per poi proseguire all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si diploma sotto la direzione di Angelo Zanelli. Già giovanissimo, Castelli si fa notare nel panorama artistico romano grazie all’esposizione del bronzo “Ritratto di Carletto” alla III Quadriennale di Roma e alla partecipazione alla mostra alla Galleria del Teatro delle Arti con Mirko e Afro. Nel 1940, con lo stesso ritratto, diventa il più giovane espositore italiano alla XXII Biennale di Venezia.
Le opere di Castelli, soprattutto quelle degli anni Trenta e Quaranta, mostrano una forte adesione al naturalismo ottocentesco, con una predilezione per il ritratto. Numerose sue sculture sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma e di Genova. Tra i suoi temi ricorrenti, oltre ai ritratti, spiccano figure di contadini e scene di vita quotidiana. Castelli stringe rapporti con importanti artisti del periodo, tra cui Toti Scialoja, Piero Sadun, Sandro Penna, Luigi Bartolini e Orfeo Tamburi, frequentando gli ambienti artistici di Via Margutta a Roma.
Alfio Castelli è ricordato per la sua sensibilità figurativa e per il contributo dato alla scultura italiana del secondo Novecento.
Le opere di Castelli, soprattutto quelle degli anni Trenta e Quaranta, mostrano una forte adesione al naturalismo ottocentesco, con una predilezione per il ritratto. Numerose sue sculture sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma e di Genova. Tra i suoi temi ricorrenti, oltre ai ritratti, spiccano figure di contadini e scene di vita quotidiana. Castelli stringe rapporti con importanti artisti del periodo, tra cui Toti Scialoja, Piero Sadun, Sandro Penna, Luigi Bartolini e Orfeo Tamburi, frequentando gli ambienti artistici di Via Margutta a Roma.
Alfio Castelli è ricordato per la sua sensibilità figurativa e per il contributo dato alla scultura italiana del secondo Novecento.